De amicitia.
Cara Paola,
Ero una donna confusa, avevo la testa per aria, e mi perdevo e non capivo
il valore della mia persona. Sì persona nel senso pieno del termine, persona
responsabile, madre, moglie, insegnante, educatrice, progettattrice del mio futuro. Eppure ho ricevuto un’ottima
educazione, ho avuto genitori meravigliosi, uno purtroppo mi ha lasciata e ne
avverto pungente la mancanza, ma dolce il ricordo.
Un uomo libero che mi ha insegnato ad avere
rispetto di me e degli altri, a capire la finitezza dell’uomo di fronte la
forza della natura , a difendermi e a
coltivare la mia anima. Ma arrivata, ad una certa fase della mia vita, avevo
perso la bussola , non mi riconoscevo, ero depressa e sconsolata e a nulla sono
serviti gli interventi dei terapeutici che mi hanno complicato la vita, anziché
risolverla. Perché la vita si risolve? La vita si vive e basta. Avevo solo
bisogno di un’amica vera, non so perché il destino abbia voluto che quell’amica
fossi tu. Avevo bisogno di incontrare una persona vera, che mi aiutasse a
recuperare la mia verità. E’ vero io ti ho cercata, ma preferisco pensare che
il destino abbia agito per me; ti ho cercata e non sapevo chi avrei trovato. Tu
ti sei stupita del mio bisogno di parlare con te e nemmeno io sapevo il perché
di questa emergenza dell’anima mia. Poi è intervenuta la fede salvifica e mi ha
spiegato che le persone non si incontrano per caso, ma c’è un destino
provvidenziale che le unisce. Tu con la tua semplicità mi hai aiutata a
recuperare fiducia in me stessa, a dare il giusto peso al valore delle cose,a
relativizzare la drammaticità degli eventi, ad avere fiducia in me e nel mio
futuro. Sono diventata una donna , non solo perché in me c’era il germe della
purezza antica della mia anima, ma perché la stessa purezza l’ho vista
rispecchiata in te.
L’incontro delle anime è un
rispecchiamento e quando trovi una persona con cui condividere ideali e dolce e
piacevole è il conversare dei destini più o meno comuni, quando parli col cuore
in mano e non ti nascondi dietro una maschera di menzogne e convenzioni trovi
un’amica vera. Con te sono stata sempre me stessa, non mi sono nascosta, ma
rivelata , credo ci voglia coraggio ad essere se stessi, a non nascondere le
proprie paure e i propri sensi di colpa e di inferiorità. Insieme alle mie
parole si è rivelata la mia libertà di donna e la mia verità, tu mi hai
ascoltata e una donna che sa ascoltare è una donna vera.
Avresti potuto non accogliere le
mie parole, avresti potuto sbattermi la porta in faccia e tu questo non l’hai
mai fatto, perché sei una donna, madre, insegnante, educatrice come me ed hai
ascoltato il mio bisogno , bisogno di
parole, null’altro. Dicono che ci sono i terapeuti per questo o i padri
spirituali, ma il mio è un mondo al femminile,i miei libri parlano di
psicologia delle donne, forse sono la figlia del matriarcato e io avevo bisogna
di un’amica spirituale, una cui poter confidare i segreti più intimi dell’anima
mia. Il destino ha scelto te e spero che tu sia contenta di questa affinità elettiva.
Credo che col tempo abbia
compreso la qualità della mia anima e le mie buone intenzioni,e lo credo
proprio perché con la tua spontaneità mi hai fatto entrare nella tua vita, non
sapendo nemmeno che, entrando nella tua,sono rientrata piacevolmente nella mia.
L’amicizia è il valore più alto di un essere umano , esso supera l’amore,
perché non conosce i compromessi a cui talora l’amore ci costringe,l’amicizia è
gratuita , pura e disinteressata, totale. Ridà fiducia all’essere umano e
scorre come una linfa vitale nelle nostre menti, l’amicizia ridefinisce i
confini dell’essere e ci induce a guardare oltre noi stessi che siamo lì chiusi
a preservare i nostri più egoistici interessi personali.
Ho tante amiche , tutte donne, ma
ognuna mi mette davanti il ruolo e la convenzione e non parla alla mia anima,
ho una grande amica che è mia sorella, ma la sua razionalità di medico mi
spegne gli entusiasmi,ho un marito ottimo che mi ha lasciata libera di
incontrarti. Sai era un rischio per me, avrei potuto incontrare una persona
diversa, una che anziché ascoltarmi, mi schiacciasse con la sua personalità, io
sono una donna determinata, ma estremamente sensibile e facile da scalfire, ma
soprattutto vivevo in un delirio di onnipotenza narcisistica, chiusa nei miei
ricordi , mi travestivo , fingevo a me stessa. Mi creavo dei mondi paralleli
con la mia fantasia, passavo da un senso di inferiorità ad uno di superiorità,
certa che avrei dominato il mondo con la mia fantasia ed intelligenza. Ma
arrivata ad una certa età, si ha bisogno di un ricettacolo accogliente di se
stessi, si deve saper vivere anche da soli, soffrire in silenzio e ascoltare
quello che la nostra anima ci detta. Ho compiuto imprese inaspettate, ho
percorso a piedi cammini spirituali, ho scritto libri di discreto successo, ma
la mia inquietudine non mi dava pace, come il pungolo di una ricerca interiore,
come un daìmon che parlava per me e voleva la mia verità. Con la mia fantasia
mi era creata un alter ego con cui colloquiale, quando ho scoperto che l’alter ego
sei tu, all’inizio sono rimasta io stessa stupita di avere un alter ego
conosciuto per caso in un viaggio londinese del 1982 , in fondo ci conoscevamo
di striscio ,a dire il vero io ti conoscevo, ma tu non conoscevi me o non ti
ricordavi di me , ma ben presto i ricordi sono riaffiorati e il destino ha
voluto che io mi rivelassi come in una tragedia sofoclea.
Immagina cosa sarebbe stata la
mia vita se non ti avessi mai più ritrovata, sarei rimasta a parlare con i
fantasmi della mia mente e non mi sarei ridefinita entro i miei confini spazio
temporali e non avrei ridimensionato la potenza narcisistica della mia persona
stravagante. Ora che io sia stravagante resta un dato di fatto, ma è così bello
vivere una vita regolare ed onesta , godendo della libertà di essere se stessi.
Sì, riflettiamo un attimo
sull’idea di libertà: credo sia la madre di tutte le virtù, il punto di
partenza, il nucleo ineludibile del nostro esistere, si può essere liberi anche
tra le catene se si è se stessi: l’autarchia del saggio insegna che la libertà
di chi basta a se stessi è il trampolino di lancio per ogni successo personale,
e si è liberi se si superano i condizionamenti subiti e ci si guarda
tranquillamente allo specchio della propria interiorità e si è liberi se si ha
l’umiltà di chiedere aiuto .
Credo che la mia umiltà mi abbia
ripagata, se fossi rimasta arroccata nel mio mondo di onnipotenza infantile non
avrei incontrato te, ti ho chiesto con umiltà aiuto dopo aver percorso il
cammino di San Francesco e non nascondo che ci è voluto del coraggio a
contattarti . Il coraggio aiuta gli audaci, ma la vera audacia sta nel
disvelare se stessi. Socraticamente mi hai evocata a me , alle mie
responsabilità, mi hai inchiodata nei miei confini; tu nemmeno sai quale
effetto terapeutico hai avuto su di me, nemmeno io lo so esattamente, ma il
progetto divino quello certamente lo sa.
Sì, perché un progetto divino ci
attraversa a prescindere dalla nostra volontà, sapevo di doverti incontrare ma
non sapevo perché, certamente perché smettessi stoltamente di soffrire, ma chi
può dire quale sia veramente il nostro
destino e cosa sarà di noi domani. Certo un domani migliore di oggi mi aspetta
con la tranquillità di dire: io sono libera perché sono me stessa.
Ciceroniamente ti dico: se tu
stai bene , io sto bene, e questo è il gesto più nobile dell’amicizia, godere
del benessere dell’altro e ricevere in dono il proprio benessere. Insieme
abbiamo sciolto un nodo esistenziale, questo è il risultato di un’apertura
mentale notevole .Ognuna di noi cammina per il proprio destino, ognuna con le
proprie belle famiglie come Dio ha voluto, ma ogni tanto ci rincontriamo e mi
piacerebbe che a cercarmi fossi anche tu, che anche tu ogni tanto avessi
bisogno , tra le tante amicizie che hai, della mia amicizia, perché
orgogliosamente dico di essere un’anima bella.
La qualità platonicamente sta
nell’anima da sempre, basta farla venire alla luce e l’amicizia è il tramite
perché la qualità emerga. L’amicizia ha la stessa etimologia dell’amore ed è
ciò che ci tiene lontani dalla morte. Io coltivo amore per la mia famiglia e
amicizia con tanti esseri umani, ma all’apice ci sei tu tra le amiche, perché
non smetterò mai di esserti riconoscente per quanto hai saputo fare per me e
immagino che se lo hai fatto con me sei in grado di farlo con chiunque, così
come io ora sono in grado di parlare col mondo e di aiutare i tanti pellegrini
di questa terra che come me cercano soltanto il conforto di una bella amicizia.
L’amicizia è gratuita compartecipazione al dolore e alla gioia dell’altro, io
piango e gioisco per il destino che attraversa ogni essere umano, certa che
tutto è relativo su questa terra e per quanto ci possiamo sentire potenti e
inattaccabili, siamo tutti profondamente vulnerabili e non per nostra scelta,
ma perché così è nel destino dell’uomo.”Stiamo come d’autunno sugli alberi le
foglie”, questo stare , questo stare sospesi ci dà il senso della nostra
precarietà e la vita non sarebbe tale se non avessimo una mano a cui
aggrapparci , un amore, un amicizia, un figlio, per cui valga la pena di vivere
con la cieca fiducia in un domani migliore In questo periodo di profonda crisi
spirituale e non solo, l’amicizia contribuisce a salvarci pur nella profonda
solitudine di ogni essere umano; sì perché in fondo, pur nella condivisione,
ciascuno resta se stesso nell’angoscia e nell’attrattiva della sua irrepetibile
unicità, che è anche solitudine. Io ho imparato a stare sola con me stessa: me
l’ha insegnato mio padre, ma me l’hai insegnato anche tu, senza saperlo. Ho
bussato alla porta della tua vita e ne sono uscita tutte le volte con molta
discrezione, sempre con la mia innata paura di dare fastidio agli altri , ma
spero proprio di non arrecare fastidio a te, che sei la mia amica. L’amicizia è
per definizione piacevole e duratura, è un dare e un ricevere con sincerità di
affetto , e di intenti e un perdere la propria arroganza e un mettere in gioco
se stessi per poi tornare soli ma col conforto di essere persone belle, di
avere dato senza ricevere in cambio nulla se non il bene più prezioso che è la
nostra libertà di scelta. Dio ci ha voluti liberi di scegliere e, anche nella
consapevolezza che un destino superiore ci attraversa, io ho scelto te come
amica, un’amica della mia età che abbia una famiglia come me, un’amica verso
cui porto rispetto e riconoscenza, un’amica di cui credo di essermi guadagnata
fiducia lentamente.
L’amicizia è un foedus di
reciproca fiducia , in cui le parti anche se partono sbilanciate, come nel
nostro caso, perché a cercarti sono stata io , col tempo si allineano nella
condivisione del medesimo valore in un rapporto empatico di compartecipazione
al destino umano. So che la fede aiuta a coltivare questo altissimo ideale e di
fede ne abbiamo abbastanza per crederci entrambe.
La fede illumina nella speranza del
tempo ritrovato, allontana il battito sordo dell’angoscia di sentirsi soli ed
abbandonati in questa terra in cui siamo solo di passaggio, in questa vita che
è la peggiore della malattia perché certamente mortale, se non ci fossero fede
ed amicizia la vita non avrebbe questo nome, ma sarebbe di per sé morte. Mentre
ti scrivo tu stai certamente insegnando,
il destino avverso ha voluto invece
che io lasciassi il lavoro, ma nell’avversità mi rallegro l’animo
scrivendo questa lettera che è nobile occupazione del mio tempo libero, del mio
otium coatto a cui ormai sono abituata da tempo.
Così mi diletto a scrivere e
spero che alate ti giungano le mie parole , che colpiscano il tuo cuore, che
spero trovi il tempo di leggere quanto volevo farti pervenire da tempo e solo
ora ho trovato la forza di dire.
Ave atque Vale
Tua amica Gio’
Nessun commento:
Posta un commento