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"Il tempo ritrovato è di gran lunga più piacevole di quello perso" (Cit. di Giovanna Albi)

domenica 31 marzo 2013

Recensione al testo "Qualcosa di viola"




Ciao sono Giovanna Albi, 

oggi vi presento la recensione mia al testo "Qualcosa di viola" pubblicato sul sito "Il mio Libro"










Roberto, con una vita regolare, un matrimonio solido, ma senza figli, cerca la distrazione dal quotidiano, con i suoi ritmi usuali e convenzionali, intrecciando una corrispondenza via e-mail con l’universo femminile. Di mano in mano che l’operazione procede, scopre come le donne manifestino a lui e confessino anche l’incoffesabile e gli interlocutori diventino  libro aperto.  Il virtuale prende il posto del reale e si crea una vita parallela. Salvo rare eccezioni, non incontra le donne e gli piace questo aprirsi reciproco fondato sulla naturalezza e la spontaneità del gesto. Così intere esistenze entrano nella vita di Roberto, mentre si accorge che si va rinfocolando la passione proprio per quella donna, Carla, sua moglie che gli rappresentava il mondo scontato e anche caratterizzato da lunghe pause di silenzio.  Casualmente viene a scoprire che anche Carla ha una corrispondenza e-mail con un uomo e finge di essere un fantomatico Eugenio che ha ricevuto una mail destinata a quell'uomo, tal Luigi. Così si corrispondono via mail moglie e marito fino ad arrivare ad un appuntamento segnato da un colpo di scena geniale, la morte di Carla durante un attentato. La trama sembrerebbe scontata, a parte il colpo di scena,e in parte lo è , ma pregevole è il modo in cui lo scrittore tiene le fila della corrispondenza e profonda è la conoscenza della psicologia umana. Intere esistenze si rivelano nella loro grandezza o fragilità nelle loro pene, sofferenze, timoni, scacchi, rivincite e Roberto riflette fino a cambiare profondamente laddove si accorge che la stessa Carla lo rende confidente di circostanze dolorose della sua esistenza, di cui egli non era a conoscenza. Quello che è nodale nel romanzo è il bisogno della comunicazione, il fatto di essere "isole" che cercano disperatamente di essere comprese, accolte, amate, accettate. Di ognuno di noi si intravede solo la punta dell’iceberg, ma ognuno è un glomerio, un magma di vissuto che genera spesso sofferenza e insoddisfazione, spesso inconfessate allo spesso protagonista. Vissuti, immagini inconsce, desideri nascosti galleggiano nelle mail e questo avvicina sempre più Roberto a Carla e egli si fa osservatore più attento dei sentimenti e atteggiamenti della moglie. L’autore, oltre che fine esperto della psiche umana, è un grande osservatore della realtà e un validissimo interprete dei bisogni inconsci della gente comune. Nel dolore incolmabile per la perdita  di Carla si eleva lirico un canto all’amore , quelle consolidato, quel del gesto quotidiano, quello del silenzio, quello del rannicchiarsi nell’incavo dell’altro corpo. Ho detto lirico, sì, lirico, perché spesso le descrizioni lo sono, lo stile fluisce come olio e i particolari dettagliati e preziosi  non rallentano mai la narrazione, ma la arricchiscono senza appesantirla.  Un lavoro di alto livello; un libro da leggere.

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